Esiste nel celato mondo dell'esoterismo una pratica occulta capace di risvegliare la parte più oscura e tenebrosa di noi stessi, questo tipo di pratica è definita anche come magia vampirica che costituisce l’essenza stessa della congrega del “Tempio del Vampiro” ,
Tuttavia, tramite l’aiuto di qualche speciale infiltrato, gli studiosi sono riusciti in passato a ricostruire il Rituale di Chiamata dei Non Morti, grazie al quale, l’adepto può entrare in contatto con quelle energie, definite “gli Antichi” o “Dei Vampiri”, che sono i depositari di una Dottrina che fa del sangue un indispensabile strumento per prolungare l’esistenza corporea e spirituale; ma questi Dei Non Morti concedono anche la facoltà agli iniziati di trasformarsi in esseri superiori capaci di rendere l'avversario alla stregua di una qualsiasi preda con cui sostentare la propria esistenza.
Il Rituale di Chiamata dei Non Morti si articola in sette fasi:
PRIMA FASE
L’iniziato, in solitudine o in compagnia di altri, si deve trovare un luogo isolato, al chiuso o all’aperto; qui, sarà sua premura allestire un altare coperto da un drappo scuro e sul quale saranno posti un calice contenente vino (simbolo del sangue) nonché uno specchio circondato da candele nere.
SECONDA FASE
L’iniziato, ritto in piedi, di fronte allo specchio, dovrà pronunciare ad alta voce la formula:”Ascoltami! Sono un Vampiro, predatore di uomini! Sono venuto qui, in questo sacro luogo, per invocare gli Dei Non Morti. Ho succhiato energia vitale agli esseri umani. Ne sono colmo! Offro questa energia agli Dei Non Morti. Sono qui per essere svuotato, affinché vi nutriate di me! Sono qui per sorgere dalla morte alla vita! Sono qui per rinsaldare il mio patto con gli Dei di questo mondo! Io sono un Vampiro!"
TERZA FASE
La terza parte del Cerimoniale prevede la cosiddetta Chiamata dei Quattro Venti, grazie alla quale l’iniziato invoca gli Dei Non Morti o Dei Vampiri rivolgendosi ai quattro punti cardinali con la sequenza Nord, Sud, Est e Ovest. (L'invocazione degli elementi sarà a discrezione dell'officiante stesso).
QUARTA FASE
L’iniziato offre, in sacrificio agli Dei Vampiri, la sua forza vitale. (Alza la coppa col vino con la mano sinistra)
QUINTA FASE
Il momento più significativo dell’intero Rituale è quello nel quale gli Dei Vampiri devono dare un cenno di risposta all’officiante; se il sacrificio è stato gradito e l'iniziazione sarà concessa si verificheranno una serie di tredici segni :
1) L’arrivo dei Quattro Venti sarà sottolineato da un’improvvisa quanto inspiegabile gelida brezza
2) L’iniziato avvertirà un formicolio sulla punta delle dita e sul viso
3) Sensazione di forte pressione all’altezza del plesso solare
4) Repentina esplosione di emozioni miste
5) Sensibilità nella zona delle mani e del volto
6) Fastidioso ronzio alle orecchie
7) La zona in cui avviene il Rituale si riempie di nebbia
8) Sensazione di toccamento, l'iniziato si sentirà sfiorare da una mano il viso
9) Il nome dell’officiante sarà pronunciato ad alta voce
10) Effetti poltergeist quali spostamento di oggetti, levitazione dell’iniziato, etc.
11) Gli Dei Non Morti si materializzano sulla superficie dello Specchio che rifletterà la loro sagoma
12) Sensazione di caduta o volo subito dopo la fine del Rituale
13) Proiezione astrale, successiva al cerimoniale, alla presenza dei Non Morti
SESTA FASE
In questa fase, l’officiante beve il vino contenuto nel calice recitando ad alta voce le seguenti parole: “Questo è il sangue delle mie vittime passate, presenti e future. Bevo la forza vitale di coloro che esistono solo per servire la mia volontà. Bevo in ricordo di quello che sono, un Vampiro, predatore di uomini"
SETTIMA FASE
L’adepto congederà geli Dei Vampiri invocati durante il richiamo dei quattro punti cardinali e infine si congederà lui stesso dal luogo del Rituale con la frase “Così è stato fatto”.
Successivamente al Cerimoniale, l’iniziato sarà in grado di succhiare energia vitale alla vittima prescelta attraverso alcuni metodi vampirici , il Vampiro ad esempio può assorbire forza vitale tramite contatto diretto, astrale o, anche, attraverso il respiro della vittima stessa utilizzando la forza magnetica del suo sguardo concentrandolo su quello della vittima